Basi per una nuova teoria del linguaggio da Istinto di morte e conoscenza

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ABSTRACT

a cura della sotto-area Linguaggio del Laboratorio Arte e linguaggi. Fondazione Massimo Fagioli

 

Il nostro intento principale è di mettere in evidenza i concetti e gli elementi, contenuti nelle pagine di Istinto di morte e conoscenza (2017), che risultano fondamentali per pensare, attraverso lo studio e la ricerca, una nuova visione del linguaggio basata sulla teoria della nascita. Non si proporrà in questa sede un lavoro comparativo né tantomeno esaustivo del contributo del pensiero dell’autore sul linguaggio: i contenuti della nostra proposta saranno circoscritti ad Istinto, che contiene le basi indispensabili dalle quali la riflessione sul linguaggio muoverà e verrà costantemente approfondita negli anni seguenti alla sua pubblicazione. In occasione del convegno, riteniamo che sarebbe importante sottoporre all’attenzione di chi sarà presente, in particolare di coloro che si stanno avvicinando adesso alla ricerca, quanto il pensiero rivoluzionario di Massimo Fagioli sugli esseri umani sia significativo e necessario, per un confronto con il panorama attuale degli studi, anche nella ricerca sul linguaggio.

La scoperta della “fantasia di sparizione” trova applicazione nel campo della linguistica in quanto matrice del pensiero verbale.  La novità nella teoria di Massimo Fagioli sta nell’affermare che il pensiero nell’essere umano si esprima sin dalla nascita attraverso le immagini, e, solo dopo una serie di tappe, si giunga al pensiero verbale e al linguaggio articolato. Nel nostro lavoro di ricerca, svoltosi nei mesi passati, abbiamo individuato nel testo i seguenti argomenti, che da un punto di vista linguistico costituiscono quelle che potrebbero considerarsi le basi di una nuova teoria sul linguaggio:

– Il No e la creazione del simbolo verbale (2017, p. 98 e ss. Il No e l’allontanamento dall’oggetto senza sparizione): questo è il primo momento in cui la fantasia di sparizione si esplicita nel pensiero in forma verbale, come simbolizzazione del rifiuto. Il No permette al bambino «di comunicare il pensiero verbale» (p. 103) e costituisce la prima espressione del rapporto maturo; il pensiero verbale assume quindi nella teoria della nascita un senso di espressione di sé e del proprio pensiero nel rapporto con l’altro.

– La creazione del pensiero verbale (2017, p. 153 e ss. La perdita dell’immagine dell’oggetto e la creazione del simbolo verbale): allo svezzamento il bambino, nel separarsi dall’oggetto, ne realizza l’immagine come oggetto totale, per la fantasia di sparizione che costituisce «la realizzazione base per lo sviluppo del pensiero verbale»(p. 152). Le immagini dell’oggetto recepite, che da questo momento, attraverso le parole, acquisiscono un suono, sono trasformate dalla fantasia di sparizione in segnali(p. 156). Alla sparizione delle immagini corrisponde la creazione del pensiero verbale, tramite cui il bambino può dare ed esprimere all’altro il suo personale contenuto di affetti, di pensiero, di immagini.

– La comunicazione come trasformazione di parole in immagini ed immagini in parole, connessa all’intuito (2017, p. 154 e ss.): nella comunicazione, avviene quindi una trasformazione delle parole udite in immagini per la capacità di «vedere-intuire il senso della comunicazione verbale» (p. 157) e di recepire il contenuto profondo dell’espressione dell’altro. Le immagini ricevute sono trasformate così dalla fantasia di sparizione in parole date, con «interesse-amore per l’oggetto» (p. 257), che contengono la propria realtà affettiva ed immaginativa.

– L’uguaglianza come tendenza che spinge gli esseri umani ad organizzarsi in gruppi di lingua (2017, p. 223 Il concetto di intuizione: L’istinto sessuale e la sua fonte interna all’uomo): la prima fantasia di sparizione alla nascita e la connessa creazione dell’immagine del rapporto omeostatico, comporta una naturale tendenza degli esseri umani al rapporto e al raggiungimento dell’uguaglianza. Ciò avviene attraverso la ricerca di una corrispondenza esatta tra la propria realtà affettiva e la risposta dell’altro con cui si è in rapporto, «ricerca-risultato di una percezione-intuizione esatta» (p. 222). L’autore lega significativamente a questa tendenza, specificamente umana, «l’associazione in gruppi di lingua e di origine comune» (Fagioli, 2017, p. 223).

Questi quattro punti racchiudono non solo molti degli sviluppi teorici realizzati, poi, dall’autore sul linguaggio, ma anche un’infinità di stimoli per le ricerche linguistiche che, attraverso la Teoria, potrebbero nascere.

Sperando di poter concretizzare questa proposta in forma di poster, in versione bilingue italiano-inglese, immaginiamo che questi contenuti possano essere letti dagli occhi di qualcuno che non li ha mai conosciuti prima, che magari si occupa o si interessa di linguaggio, e che possa trovare nelle parole di Massimo la possibilità di realizzare una ricerca nuova.

 

Bibliografia

  • Fagioli, M. (2017). Istinto di morte e conoscenza (XIV ed.). Roma: L’Asino d’oro edizioni.
  • Fagioli, M. (2019). Death instinct and knowledge. Roma: L’Asino d’oro edizioni.