Il Convegno internazionale su Istinto di morte e conoscenza: contributi e poster

Il convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Massimo Fagioli in programma per il 18 e 19 novembre, ha l’importante ambizione di presentare in un contesto scientifico l’opera teorica di Massimo Fagioli, lo psichiatra che, negli anni ‘70, ha elaborato la teoria della nascita umana.

La teoria fonda un nuovo approccio alla psicoterapia e spiega che la parola “malattia mentale”, da sempre vissuta come un mostro da non nominare e di cui avere paura, non deve spaventarci perché, poiché origina nell’essere umano dopo la sua nascita attraverso rapporti deludenti e spesso violenti, nell’essere umano si può curare attraverso lo stabilirsi di rapporti umani sani con un adeguato percorso basato sulla psicoterapia e l’interpretazione della “pulsione di annullamento”, della “negazione”, dinamiche visibili solo nel rapporto non cosciente. La teoria della nascita umana, così definita sin dai primi studi del Professore, è contenuta in quattro volumi teorici ed è stata ampliata, approfondita e rielaborata in altri libri, presentazioni, interventi a convegni, aule magne, corsi universitari, articoli di giornali e nelle sedute di Analisi Collettiva, dove lo psichiatra ha elaborato nel tempo e in rapporto ai partecipanti, i tre cardini fondamentali di cura, formazione e ricerca.

Istinto di morte e conoscenza, pubblicato nel 1972, è il primo dei quattro testi teorici in cui Fagioli fonda il nuovo approccio psicoterapeutico e psicodinamico che scardina completamente la psichiatria organicista, la psicoanalisi freudiana, l’approccio esistenzialista, proponendo una nuova visione antropologica dell’essere umano: una solida Teoria scientifica sulla cura della malattia mentale e della sua guarigione.

Cinquanta anni fa veniva dato alle stampe Istinto di morte e conoscenza e oggi la Fondazione, nata in suo nome per salvaguardare e promuovere nel tempo tutta la sua opera, propone di andare ancora più a fondo indagandone le implicazioni psichiatriche e socioculturali.

Argomento non facile ma di un emozionante interesse scientifico per tutti i temi che vengono proposti dai relatori. Il Convegno ha organizzato i contributi degli esperti – italiani e stranieri, psichiatri e psicoterapeuti ma anche studiosi di altre discipline – in tre aree: ognuna affronta nel dettaglio le tante facce di questo prezioso diamante che è la teoria della nascita e propone di comprendere come Istinto di morte e il lavoro di Massimo Fagioli ha rifondato parole e concetti, arte e linguaggi.

L’area Psichiatria, psicoterapia, psicologia dell’età evolutiva indaga il significato profondo delle “parole” usate dallo psichiatra nella sua formulazione teorica: invidia, percezione delirante, inconscio, fantasia, fantasticheria, immaginazione, fantasia di sparizione, poi. Parole conosciute ma spesso abusate e che se presentate come “parole della teoria della nascita” assumono una nuova vita. Questa prima area è centrata anche sui classici criteri del confronto con la tradizione psicoanalitica: l’assenza del terapeuta, l’interpretazione dei sogni, l’identità psichiatrica, l’identità umana del terapeuta. Tutti concetti base nella tradizione psichiatrica, ma che con Fagioli si riempiono di un’altra forma e di altri sensi.

I relatori dell’area Psichiatria, psicoterapia, psicologia dell’età evolutiva affrontano anche il tema della possibilità della psicoterapia nel Servizio Sanitario Pubblico; propongono temi come Neotenia e sviluppo dei sensi; indagano il significato della “luce” in Istinto di morte e conoscenza; si concentrano sul bambino e sull’adolescente, sull’origine del linguaggio e sul confronto della psicoterapia delle psicosi rispetto a studiosi come Harry Stack Sullivan e Freida Fromm-Reichmann; fanno il punto sulla psicopatologia odierna e sull’interazione patologica dello psicotico rispetto all’ambiente umano circostante e sulla possibilità di intervento terapeutico; sul rapporto con la psichiatria fenomenologica ed esistenziale e sulla neonatologia fino ad indagare le basi molecolari della trasduzione dell’impulso luminoso in impulso nervoso.

Rivivere secoli e secoli di storia con parole, concetti e rapporti che, grazie alla Teoria, vengono animati da nuovi sensi e significati. Ricreare il significato delle parole alla luce della verità storica aprendo le porte ad una nuova visione antropologica dell’essere umano.

La seconda area è basata sulla Neonatologia e bioetica e affronta, alla luce della teoria della nascita, i delicati temi dello stress materno in gravidanza, dei disturbi mentali materni e del neurosviluppo fetale; approfondisce il rapporto madre-bambino basato sul non cosciente e studia le fasi dello svezzamento proponendo nuove linee di ricerca; propone infine lo studio relativo ad alla scoperta di un terzo fotorecettore retinico attivo alla nascita.

La terza area si concentra sulle implicazioni socioculturali in ambito scolastico, con uno sguardo particolare all’identità del docente; alla geopolitica, cercando spunti per un nuovo approccio alle relazioni internazionali; alla poesia, all’arte e alla critica d’arte; al cinema; alle lingue e alle traduzioni; all’architettura; alle implicazioni antropologiche, filosofiche e sociopolitiche; al rapporto con la storia; alle ricadute nella storia del pensiero.

Oltre ai contributi di questo tipo, sono stati anche realizzati i Poster, che descrivono in sintesi dei progetti scientifici elaborati sempre alla luce della teoria della nascita. Ricerche come per esempio il rapporto mente-corpo; il concetto di identificazione proiettiva; la differenza tra ricordo e memoria e tra desidero e bramosia, ma anche le implicazioni in ambito politico e l’origine della mente umana; l’origine del linguaggio e i primi anni di vita del bambino; l’autolesionismo, il cyberbullismo e il tema della violenza contro le donne.

Dopo tanti anni, è sentita forte la responsabilità di approfondire questa “fonte meravigliosa” che ha già segnato una svolta nella vita di molti e può segnare una svolta nel futuro di molti altri, di tutta l’umanità.

E’ sentito forte il dovere di ascoltare, partecipare, studiare, capire cosa significa per le nostre vite e per le vite delle generazioni future. La Fondazione Massimo Fagioli nasce con questo scopo e il Convegno è solo un primo importante passo in questa direzione.

 

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