Fagioli sostiene che il sogno è un pensiero per immagini.
Un pensiero non cosciente la cui comprensione può portare ad una ulteriore realizzazione dell’essere umano.
Fondamentale è la distinzione tra frustrazione e aggressione, identità e identificazione, desiderio e bramosia, indifferenza e anaffettività, rifiuto e negazione, alienazione fuori di sé e proiezione, memoria fantasia e ricordo cosciente, ricreazione e regressione-ripetizione.
Istinto di morte e conoscenza è il testo fondante la teoria della nascita di Massimo Fagioli.
La prima edizione è del 1972 edita da armando editore, l’ultima del 2017 edita dall’asino d’oro edizioni. In tutte le 14 edizioni stampate fino ad ora i contenuti espressi nei 5 capitoli sono rimasti invariati, segno indiscutibile della coerenza e della validità della teoria. Sono le premesse e le copertine, scritte e realizzate dall’autore, a raccontare, nel corso delle edizioni che si sono succedute, la ricerca continua e la riuscita della cura svoltesi all’interno dell’analisi collettiva.
La quarta di copertina dell’ultima edizione ci racconta: “Con decenni di Analisi collettiva il pensiero verbale si è arricchito ed ampliato e la “visione” della nascita umana è realizzata con quindici parole che danno nome alla realtà non materiale da sempre detta inconoscibile.
Reazione, pulsione, vitalità, creazione, esistenza, tempo, capacità di immaginare.
Forza, movimento, suono, memoria, certezza che esiste un seno.”
La teoria della nascita è il fondamento della prassi di cura oggi praticata da moltissimi psichiatri, psicologi e psicoterapeuti ma anche strumento di interpretazione per una nuova visione del mondo e dell’essere umano in tutti i campi della conoscenza, del sapere, della cultura, della politica, della scienza e del sociale, una nuova antropologia umana.
Indice
Istinto di morte e conoscenza quattordicesima edizione 2017 edita da L’Asino d’oro edizioni
La fantasia di sparizione
L’”assenza” dell’analista, 13. Il problema della “frustrazione”, 16. La reazione dell’analizzando all’assenza dell’analista, 25. Storia di un caso, 30.
Fantasia di sparizione e istinto di morte
Il rapporto sadomasochistico con l’oggetto e la fantasia si sparizione contro l’oggetto, 49. Istinto di morte come fantasia, 52. La fantasia di sparizione può essere la traccia mnesica dello stadio precedente?, 57. La traccia mnesica dello stadio precedente, 59. La traccia mnesica della situazione endouterina come possibilità libidica che diventa desiderio, 67. La fantasia di sparizione come realizzazione creativa dell’istinto di morte, 71. Istinto di morte e conoscenza. Evoluzione e corsa verso la morte, 78. Una riflessione sul concetto di identificazione, 83. La “cecità” neonatale e il primo rapporto con il seno. La bramosia, 86. La scissione: l’oggetto fisico e l’oggetto psichico, 89. L’istinto di morte e la realizzazione di una vita psichica, 92. Il No e l’allontanamento dall’oggetto senza sparizione, 98.
La fantasia di sparizione e l’ambivalenza orale. Curiosità e affettività
A livello edipico, 111. A livello di oggetto parziale seno, 115. L’ambivalenza, 120. L’abbandono del desiderio e l’angoscia dell’anaffettività, 129. La difficoltà di rendere indipendente il paziente per l’angoscia dell’anaffettività, 135. Un caso clinico, 140. Curiosità e sessualità, 147. Il distacco dall’oggetto fisico e la posizione depressiva di M. Klein, 151. La perdita dell’immagine dell’oggetto e la creazione del simbolo verbale, 153. Oggetto totale come oggetto pieno a tre dimensioni, 157.
La fantasia di sparizione e l’invidia
La “cecità” neonatale e la scissione tra buono e cattivo, 165. Il rapporto invidioso con l’oggetto “buono”, 168. Invidia e identificazione proiettiva, 173. Il concetto di aggressività; la “morte” nel rapporto oggettuale, 179. Invidia e investimento pulsionale dell’oggetto, 183. L’impossibilità di essere come l’oggetto, 186. L’identificazione con l’oggetto invidiato, 195. Invidia e idealizzazione, 198. L’attacco di invidia contro l’oggetto totale con libido genitale, 201. Gratitudine e riconoscenza. La dipendenza depressiva dall’oggetto idealizzato e la libertà, 204.
Proiezione e intuizione
Negazione e proiezione, 212. Il concetto di intuizione, 219. La legge dell’uguaglianza, 231. La proiezione come rendere l’oggetto uguale a se stessi, 233. Identificazione proiettiva, proiezione e investimento pulsionale dell’oggetto, 238. L’”isolamento” dell’analista e la sua dinamica libidica, 252. Il “non posso” come situazione di conflitto, 260. L’intuito dell’analista come elemento fondamentale del lavoro di psicoanalisi, 263. La Sfinge, 268. Il dare un soggetto ai propri pensieri. Il recupero della libido, 270.
La violenza invisibile
Quaranta anni dopo, 273.
Roma, marzo 2010
Premessa alla prima edizione
Roma, dicembre 1970
Premessa alla seconda edizione
<…richiede indubbiamente coraggio…>, 291. Istinto di morte e conoscenza, 294. Il pappagallo dei pirati, 297.
Roma, marzo 1976
Premessa all’edizione francese
Roma, luglio 1979
Premessa alla quinta edizione
Roma, maggio 1980
Edizioni
Istinto di morte e conoscenza
Quattordicesima edizione maggio 2017
Tredicesima edizione aprile 2010
Dodicesima edizione aprile 2007
Undicesima edizione aprile 2005
Decima edizione luglio 2002
Nona edizione maggio 2000
Ottava edizione giugno 1996
Settima edizione ottobre 1991
Sesta edizione ottobre 1986
Quinta edizione luglio 1980
Quarta edizione giugno 1978
Terza edizione novembre 1977
Seconda edizione aprile 1976
Prima edizione gennaio 1972