Il rapporto con la psichiatria fenomenologica e esistenziale nel percorso professionale di Massimo Fagioli

ABSTRACT

Il periodo dei primi anni ‘60 ha visto la vasta influenza dell’esistenzialismo nella cultura europea, nella letteratura, nel cinema e nelle arti, con le sue diverse correnti maggiormente collegate agli sviluppi filosofici francesi o tedeschi oppure connesse al marxismo o allo strutturalismo.

Nello stesso periodo, la psichiatria iniziava ad allontanarsi da una visione strettamente organicistica per aggiornare la psicopatologia in senso fenomenologico, oltre che sperimentare nuove teorie psicoterapeutiche e riabilitative. Sono di quegli anni la storia della follia di Michel Foucault, i primi scritti tradotti in italiano di Sullivan le iniziali critiche antipsichiatriche con gli scritti di Szasz e Laing.

In questo contesto, più ampiamente culturale e più specificamente psichiatrico, ha mosso i primi passi del proprio percorso professionale Massimo Fagioli. Le sue esperienze, inizialmente presso l’ospedale psichiatrico di Venezia e poi a Padova e in Svizzera, mostrano, come lui stesso ha raccontato, la progressiva ricerca della comprensione della malattia mentale, attraversando le teorie ottocentesche kraepeliniane, la psichiatria fenomenologica del Novecento e la psicoanalisi.

Nel passaggio dall’Ospedale psichiatrico di Venezia all’Ospedale psichiatrico di Padova si determina il momento in cui diviene più intenso il confronto con la psicopatologia fenomenologica ed esistenziale.

Appare, quindi, utile ripercorrere quei momenti per comprendere l’interesse e poi il rifiuto che Fagioli ha espresso nei confronti di quella psichiatria e conseguentemente di quella filosofia che fortemente pervadeva la cultura italiana e europea degli anni Cinquanta e Sessanta.

Elemento senza dubbio affascinante dell’impostazione fenomenologica era l’immagine di una possibilità di rapporto con il paziente che, seppur restando nell’ambito di un processo descrittivo, esprimeva un interesse per il suo vissuto che in nessun precedente tentativo di ricerca aveva trovato spazio. Nel contesto di questa dialettica in campo psicopatologico, nelle possibilità di un intenso esercizio clinico, ma ancor di più nello specifico movimento di trasformazione dell’ospedale psichiatrico in comunità terapeutica, Fagioli si trova, di fatto, a superare l’assunto teorico fenomenologico della sola possibilità di osservare il paziente, andando oltre i rigidi criteri nosografici categoriali e aggiungendo al rapporto con il malato l’elemento psicoterapeutico trasformativo, l’idea di un movimento psicodinamico nell’ambito del rapporto stesso. Il rapporto non è, quindi, la platea da cui si assiste alla scena che si dispiega, ma diviene il palcoscenico il cui l’elemento terapeutico prende forma. La convivenza con un numero di pazienti “insulinici” nella comunità di Padova costituisce il momento in cui Fagioli riesce a immaginare “un gruppo” “spontaneamente formatosi” con un movimento psichico che diviene per ognuno dei partecipanti un “abbozzo di identità” collettiva dove può svolgersi “l’azione psicoterapeutica”. In altri termini compare per il malato non solo la possibilità di esprimersi, ma anche l’opportunità di ricevere, per la sola condizione del rapporto, persino nella incomprensibilità della “stranezza schizofrenica”. Lo psichiatra diventa terapeuta. Nasce la psichiatria che cura.

Attraverso le tante occasioni nelle quali Fagioli ha narrato questa sua esperienza e ha espresso le sue opposizioni teoriche, è oggi possibile ricostruire il suo pensiero critico e la sua lucida e profonda opposizione a quelle teorie filosofiche che, per quanto affascinanti, non avevano una reale intenzione di cura.

Dagli anni Sessanta sino alla conclusione del suo percorso umano, Fagioli non ha mai smesso di riflettere e riproporre nuove e più incisive critiche sia nelle molteplici occasioni di dibattiti e interviste, sia nelle lezioni che per anni ha svolto all’Università di Chieti e ancora nei molti anni in cui ha voluto scrivere nella sua rubrica Trasformazione sul settimanale Left.

Questo confronto-scontro, iniziato opponendosi alla negazione della dimensione inconscia umana e nel rifiutare Barison che si opponeva a una sua formazione psicoanalitica, si è poi articolato e

approfondito dopo la scoperta della fantasia di sparizione, con la denuncia dell’atteggiamento nichilista verso la possibilità di cura della malattia mentale, della posizione esistenzialista di negazione della nascita umana e della proposizione nazista di Heidegger nei confronti dell’umano con i concetti di gettatezza, di vivere per la morte, di nulla, di angoscia esistenziale.

 

Bibliografia

  • AA.VV. (1964). Problemi di psicoterapia: Atti del I Corso di aggiornamento su problemi di psicoterapia, Milano 11-14 dicembre 1962. Milano: Centro studi di psicoterapia clinica.
  • AA.VV. (1964). La psicoterapia delle psicosi schizofreniche, Atti del II Corso di aggiornamento su problemi di psicoterapia, Milano 23-26 maggio 1963. Milano: Centro studi di psicoterapia clinica. AA.VV. (2003). Psicoterapie di gruppo: un dibattito con Massimo Fagioli. Il sogno della farfalla, 2, 20.
  • AA.VV. (1997). Il Manierismo schizofrenico: Dibattito. Il sogno della farfalla, 3, 36. Fagioli, F. (Ed.). (2001). Problemi di psicoterapia nel 1962-1963: un dibattito. Interventi di:
  • Ancona, L., Arieti S., Benedetti, G., Fagioli, M., Fornari, F., Galli, P., Napolitani, F., Spaltro, E. Il sogno della farfalla, 1, 25.
  • Abbonizio, M. & Ballabio, M. (Ed.). (2020). Ferdinando Barison: L’incontro con l’esperienza schizofrenica. Roma: Giovanni Fioriti.
  • Anzilotti, C. (2010) Psicoterapia di gruppo a Padova nel 1960-62. Il sogno della farfalla, 1, 35. Babini, V.P. (2010) Liberi tutti: Psichiatria e società nell’Italia del Novecento. Bologna: Il Mulino. Barison, F. (1990). La Psichiatria tra ermeneutica ed epistemologia. Comprendre, 5, 123-132, Barison, F. (1963). Nuove considerazioni sul “praecoxgeghul”. Psichiatria generale e dell’età evolutiva, 1, 3.
  • Barison, F. (1993). Schizofrenia: Anders e apatia. Psichiatria generale e dell’età evolutiva, 31, 211- 216.
  • Barison, F. (1958). La coscienza di significato delirante nella percezione: Lo smarrimento cosiddetto schizofrenico. Archivio di Psicologia, Neurologia e Psichiatria, 17, 947.
  • Barison, F. (1953). Le manierisme schizophrénique. Evol. Psych., 1, 1-5.
  • Barison, F. (1961). Considerazioni sul “praecoxgeghul”. Rivista di neurologia, 21, 5. Barison, F. (1961). Art et Schizophrénie. Evol. Psych., 1, 69-92 (trad.it. Arte e schizofrenia. Il sogno della farfalla, 2,2004,60).
  • Barison, F. (1946). L’interpretazione delirante e le alterazioni della coscienza di significato nella percezione, Giorn. Di Psich, e Neuropat. 102.
  • Barison, F. (2001). Opinioni di uno psichiatra di ispirazione heideggeriana sulla psicoterapia.
  • Comprendre 16-17-18, 2006-8.
  • Van Den Berg, J. H. (1961). Fenomenologia e Psichiatria. Milano: Bompiani. Bini, L., & Bazzi, T. (1954). Trattato di psichiatria, Milano: Vallardi.
  • Binswanger, L. (1955). Ausgewählte Vorträge und Aufsätze, Bern: Verlag, (trad.it. Per un’antropologia fenomenologica: saggi e conferenze Psichiatriche. Feltrinelli, Milano, 1970). Binswanger, L. (1967). Being in the World: selected papers of Ludwig Binswanger.
  • Translated and with a Critical Introduction to His Existential Psychoanalysis by
    1. Needleman. New York: Harper & Row (trad. it. Essere nel mondo.Atrolabio, Roma, 1973)
  • Cantini, A. (1997). Il Manierismo schizofrenico: Un’introduzione storica. Il sogno della farfalla, 3, 3.
  • Callieri, B. (1963). Presupposti fenomenologico-esistenziali per una psichiatria interpersonale. Riv. Sperim. Freniat. 87, 639.
  • Cargnello, D. (1948). Antropoanalisi e psicoanalisi. Archivio psicologia neurologia psichiatria, 4, 1.
  • Cargnello, D. (1956). La “Daseinanalyse” di Ludwig Binswanger. Archivio psicologia neurologia psichiatria, 17, 93.
  • Cargnello, D. (1961). Dal naturalismo psicoanalitico alla fenomenologia antropologica della Daseinanalyse: da Freud a Binswanger. Archivio di filosofia, Filosofia della alienazione e analisi esistenziale, 127- 189.
  • Cargnello, D. (1966). Alterità e alienità . Milano: Feltrinelli.
  • Censi, V., & Mancini, V. (2014). Fenomenologia e psicoanalisi: Un incontro. Il sogno della farfalla, 3, 77.
  • Cimino, A., & Costa, V. (2012). Storia della fenomenologia. Roma: Carocci. Conrad, K. (2002). La percezione delirante. Il sogno della farfalla, 3, 26.
  • Cuomo, G. (1996). Fabrizio Napolitani, un profilo. Rivista italiana di Gruppoanalisi, 1, 11. Fagioli, M. (2017). Istinto di morte e conoscenza. Roma: L’Asino d’oro.
  • Fagioli, M. (2013). Bambino donna e trasformazione dell’uomo. Roma: L’Asino d’oro. Fagioli, M. (2011). La marionetta e il burattino. Roma: L’Asino d’oro.
  • Fagioli, M. (2021). Una vita irrazionale: Lezioni 2006. Roma: L’Asino d’oro.
  • Fagioli, M., & Vendrame, L. (1964). La coppia terapeutica nella comunità̀ terapeutica. In Le tecniche di gruppo in Italia (pp. 205-207). Milano: Associazione italiana di psicoterapia di gruppo. Fagioli, M., & Novello, E. (1962). L’integrazione collettiva del lavoro psicoterapeutico dei medici in ospedale psichiatrico: Insulinoschockterapia e psicoterapia di gruppo. Minerva medicopsicologica, 3, 165-168.
  • Fagioli, M. (1962). Psicosi epilettiche croniche e sindromi pseudoschizofreniche. Annali di freniatria e scienze affini, LXXV, 4, 386-395. In Armando, L.A. (1999) Percezione delirante idea della cura unità dell’esperienza, Roma: Nuove Edizioni Romane, pp. 9-21 e in Il sogno della farfalla 2,2010.
  • Fagioli, M. (1963). Insulinoterapia e psicoterapia di gruppo: valore psicoterapeutico del “senso della schizofrenicità”. Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, XXIV, 1, 545-557. In Armando, L.A. (1999) Percezione delirante idea della cura unità dell’esperienza, Roma: Nuove Edizioni Romane., e in Il sogno della farfalla 1,2010.
  • Fagioli, M., (1962). Alcune note sulla percezione delirante paranoicale e schizofrenica. Archivio di psicologia, neurologia e psichiatria, XXIII, 4, 377-392. In Armando, L.A. (1999) Percezione delirante idea della cura unità dell’esperienza, Roma: Nuove Edizioni Romane., e in Il sogno della farfalla 3,2009.
  • Gruhle, H. (1995). Sul delirio. Il sogno della farfalla, 3, 75.
  • Heidegger, M. (1987). Zollikoner Seminare: Protokolle – Zwiegesprache – Briefe. Frankfurt: Main Vittorio Klostermann (trad. it. Seminari di Zollikon, Guida, Napoli, 1991).
  • Heidegger, M. (1927). Sein und Zeit. Halle: M. Niemeyer (trad.it. Essere e tempo. Longanesi, Milano,1976).
  • Lalli, N. (1997). Il Manierismo schizofrenico: Manierismo e schizofrenia in F. Hölderlin. Il sogno della farfalla, 3, 24.
  • Lazzeri, C. (1995). Gli cadde la candela e allora esclamò: “Abbiamo perso il mondo, siamo perduti”. E fuggì nei campi: Alcune note sulla percezione delirante. Il sogno della farfalla, 4, 71. Masini, A. (2004). Dalla percezione delirante all’Analisi collettiva. Il sogno della farfalla, 3,51.
  • Maxwell, J. (1987). Il processo di cambiamento: Nascita e trasformazione di una comunità terapeutica. Milano: Franco Angeli.
  • Molaro, A., & Stanghellini,G. (2020). Storia della fenomenologia clinica. Le origini, gli sviluppi, la scuola italiana. Torino: UTET Università.
  • Migliorini, G., & Lazzarin, E. (2022) La schizofrenia nel pensiero di Ferdinando Barison: Profilostorico scientifico di un illustre psichiatra padovano del XX secolo. Roma: Alpes Italia.
  • Napolitani, F. (1961). Report on a psychiatric therapeutic community self-administered by patients. In: The third World Congress of Psychiatry. Montreal: McGill University Press.
  • Napolitani, F. (1963). Experiment einer Psychotherapie der Psychosen, durchgefü hrt in einer durch Patienten selbstverwalteten Abteilung [Experiment of psychotherapy of psychoses, carried out in a department managed by patients]. In Stokvis B. (Ed.), (1961). Psychotherapie und Psychosen.
  • Verhandlungen des 5. Internationalen Psychotherapiekongresses. Basel: Karger, 23-29. Napolitani, F. (1964). La comunità terapeutica. In Problemi di psicoterapia: Atti del I corso di aggiornamento: 11-14 dicembre 1962. Milano: Centro Studi di Psicoterapia Clinica, 400-415. Piazzi, A. (2002). «Credevo di tendere verso la luce…» Klaus Conrad e la percezione delirante:Un’introduzione. Il sogno della farfalla, 3,11.
  • Romano, F. (2002) La Ratlosigkeit: Una breve introduzione. Il sogno della farfalla, 2, 30.
  • Rü mke, H.C. (1958). Der klinische Differenzierung innerhalb der Gruppe der Schizophrenien. Nervenarzt, 29, 40-53. (trad.it. La differenziazione clinica all’interno del gruppo delle schizofrenie. Il sogno della farfalla, 2, 1996, 68).
  • Sartre, J.P. (1943) L’Être et le Néant: Essai d’ontologie phénoménologique. Marsiglia: Gallimard (trad.it. L’essere e il nulla. Il Saggiatore, Milano,1991).
  • Sechehaye, M.A (1950). Journal d’une schizophrène. Autoobservation d’une schizophrène pendant le traiterment psychothérapique. Parigi: PUF (trad.it. Diario di una schizofrenica. Giunti, Firenze, 1996).
  • Szasz, T. S. (1961). The Myth of Mental Illness. Foundation of a Theory of Personal Conduct. New York: Harper & Row (Trad.it. Il mito della malattia mentale. Il Saggiatore, Milano, 1966).
  • Sullivan, H.S. (1947) Conceptions of modern psychiatry. New York: Norton (trad.it. La moderna concezione della psichiatria,Feltrinelli, Milano,1961).
  • Sullivan, H.S. (1953) The interpersonal theory of psychiatry. New York: Norton (trad.it. Teoria interpersonale della psichiatria. Feltrinelli, Milano,1962).
  • Vendrame, G. (1997). Il Manierismo schizofrenico: Il caso Jü rg Zü nd. Il sogno della farfalla, 3, 10. Vendrame, G., & Quaranta, F. (1999). Franco Barison e la creatività schizofrenica. Il sogno della farfalla, 2, 21.
  • Vendrame, G. (2000). I due volti della malattia. Il sogno della farfalla, 2, 34.