Le giustificazioni razionali falsificano l’etica: Una proposta di ricerca.

ABSTRACT

Il concetto di reazione è applicabile a tutte le forme viventi, nel caso degli esseri umani si carica di valenze di particolare significato. La materia cerebrale, attraverso la retina, reagisce durante il parto e per la pulsione della fantasia di sparizione del mondo esterno non umano si attiva la fantasia ricordo della condizione precedente con la formazione di una immagine interiore (capacità di immaginare). Ipotizzando una dimensione di “irrazionale sano” possiamo considerare che questa sia la dimensione che ci spinge verso gli altri esseri umani (la speranza che esiste un seno).

Con la TN (teoria della nascita) possiamo ipotizzare una “reattività etica”, che nel linguaggio di Fagioli si evidenzia come reazione di rifiuto nei confronti della distruttività. L’etica appartiene alla realtà interna della persona e non concerne la dimensione di una razionalità logica giustificazionista (critica razionale) dei nostri comportamenti, né può basarsi su principi astratti di bene e male come storicamente appare.

Così si esprimeva Massimo Fagioli:

Io non è che non picchio un bambino perché le regole dicono che non posso farlo, e perché è male. Io non lo picchio perché mi si paralizza il braccio. Cerco di spiegarmi meglio: c’è una realtà fisica che non può, perde forza il movimento, perché non può ledere un bambino. Cioè non è una proibizione del Super-io o della ragione, ma una realtà interna. Ed io penso che questa realtà interna sia di tantissime persone, solo che non se ne rendono conto1.

A questa considerazione possiamo aggiungere E. Lecaldano:

Ma allora la morale di cui abbiamo bisogno per fronteggiare le violenze, i genocidi, le torture, le discriminazioni non è quella fatta di norme e principi assoluti predicati dall’alto da qualcuno che pretende di fondarli sulla ragione: abbiamo bisogno di una morale che sia radicata nei nostri sentimenti ed emozioni. Coloro che moralizzano sulle nostre vite private in nome dei loro principi assoluti e razionali non fanno altro che continuare a proporci quella forma di morale astratta che è risultata del tutto inefficace nella storia del XX secolo2.

I fondamenti razionali e religiosi di bene e male hanno fallito perché anaffettivi e astratti dal mondo reale umano, mentre il radicamento nell’affettività dei sentimenti umani e delle emozioni porta ad avere una reazione etica che ha origine nel profondo dell’identità umana irrazionale alla nascita.

Ancora Massimo Fagioli riferendosi ad un articolo su Repubblica del 22 agosto 2009:

A me non piace l’idea della necessità morale perché ricorda l’idea che l’uomo scisso è cattivo per natura; dice che è necessaria la ragione che comandi e controlli ciò che non è ragione che sarebbe bestialità, ferocia dell’uomo nei riguardi dell’altro uomo. (…) E vedo le marionette che si sostengono, l’una cieca che si chiama fede con l’altra zoppa che si chiama ragione, che dicono, insieme, che l’etica si interroga sulla felicità e desume i suoi principi dalla ragione3.

Sulla base della TN si può dunque ipotizzare un approccio etico assolutamente nuovo, che si esprime attraverso una “reazione etica sana” che trova la sua origine proprio sul concetto di irrazionale sano. Certamente questa emergenza mai pensata prima, deve confrontarsi con gli aspetti patologici di negazione e annullamento che possiamo individuare nel giustificazionismo etico razionale. La dinamica della reazione etica che Fagioli nel suo linguaggio definisce come reazione della sensibilità del pensiero senza coscienza4 investe inoltre il campo politico ed economico smascherando le varie forme di deumanizzazione5 espresse nei regimi dittatoriali e colonialisti, presenti inoltre in tutte le forme di razzismo. Con la TN possiamo identificare un comportamento etico come un comportamento umano, un comportamento che valorizza l’identità umana individuale e ne permette il suo sviluppo. La possibilità di realizzare una tale reazione etica parte essenzialmente da una cura, una formazione personale e una ricerca così come sono state elaborate e vissute nel corso dell’Analisi Collettiva da Massimo Fagioli. Nel momento in cui è presente una forma di distruttività (gli aspetti patologici) non può esserci etica né nel rapporto con gli altri, né nei confronti dell’ambiente e degli altri esseri viventi. Come esempi, nei quali si è espresso con più chiarezza il modello etico fondato sulla violenza del pensiero razionale, sono stati scelti due momenti storici particolarmente esemplificativi: la Germania nazista e il periodo storico dell’Inquisizione. Senza volerne ripercorrere la storia si è tentato solamente di evidenziare come gli aspetti etici siano stati alterati da una razionalità violenta che permetteva di distruggere negli agenti e nelle loro vittime le qualità umane più profonde.

Bibliografia

  • Bauman, Z. (1992). Modernità e Olocausto. Bologna: Il Mulino.
  • Burgio, A. & Lalatta Costerbosa, M. (2016). Orgoglio e genocidio: L’etica dello sterminio nella Germania nazista. Bologna: Derive Approdi.
  • Engelhardt Jr, H.T. (1999). Manuale di bioetica. Milano: Il Saggiatore.
  • Fagioli, M. (2016). Istinto di morte e conoscenza. Roma: L’Asino d’oro.
  • Fagioli, M. (2012). Teoria della nascita e castrazione umana. Roma: L’Asino d’oro.
  • Fagioli, M. (2018). Left 2015. Roma: L’Asino d’oro.
  • Lecaldano, E. (2004). Bioetica: Le scelte morali. Roma-Bari: Laterza.
  • Mereu, I. (2000). Storia dell’Intolleranza in Europa. Milano: Bompiani.
  • Ricciardi, C. (2019). Vite senza valore: Etica, Politica, Biologia. Brescia: Wondermark.

Note

  1. Bonaccorsi, I. (2016). Se c’è amore non c’è criminalità. Left, 24.
  2. Lecaldano, E. (2010). Prima lezione di filosofia morale, Roma-Bari: Laterza, 15.
  3. Fagioli, M. (2012). Left 2009. Roma: L’Asino d’oro.222-223.
  4. Fagioli, M. (2011). Left 2008. Roma: L’Asino d’oro.243.
  5. Ricciardi, C. (2019). Vite senza valore: Etica, Politica, Biologia. Brescia: Wondermark.