Autolesionismo e voce: possibili interazioni

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ABSTRACT

L’autolesionismo è un disturbo ancora non molto conosciuto. In psichiatria è un termine molto ampio che può avere molteplici significati e rientrare in molte patologie. Da dove nasce? Perchè si colpisce la pelle?Le cause sono riconosciute in delusioni vissute nei rapporti fondamentali dei primi mesi di vita. Il fattore virulento è indicato nella anaffettività delle figure accudenti, che attacca dimensioni profonde della personalità, specialmente quando si tratta del bambino nella sua fragile realtà. Questi rapporti violenti sfociano, in adolescenza, in possibili esordi di autolesionismo. Il dolore psichico viene trasformato in dolore fisico, molto più tollerabile. Tra le forme di autolesionismo:• Comportamenti a rischio• Cutting o atteggiamenti come graffi e stuzzicamento di ferite.Spesso gli ambienti familiari di questi ragazzi sono problematici e conflittuali, ma altrettanto spesso si tratta di contesti familiari apparentemente “normali”. Il senso di vuoto si traduce in una perdita di speranza, e la razionalità sotto forma di controllo del comportamento diviene l’unica via di uscita. Il procurarsi dolore fisico diviene quindi un contatto con la realtà, e il piacere che ne deriva può dar vita anche ad una dipendenza. La pelle è l’organo sensoriale più strettamente connesso alla realtà interna. Ma in quali casi quindi l’autolesionismo può interessare la voce? Da sempre, la voce è connessa all’espressione della propria identità. Tono, timbro e volume della voce mostrano come una persona percepisce sé stessa, il suo stato emotivo, i suoi pensieri. Capita spesso di intuire, dal timbro della voce di qualcuno, alcuni tratti del suo carattere e della sua identità. Fin da piccolo, infatti, il bambino esprime attraverso il suono non solo i suoi bisogni primari, ma anche esigenze più profonde di contatto e calore, creando un vero e proprio “dialogo” affettivo con la madre. In adolescenza, la voce affronta molti cambiamenti che vanno di pari passo con lo sviluppo sessuale. Va da sé che si tratti di un periodo delicatissimo di costruzione della propria identità. Il suono della nostra voce può essere il nesso diretto tra la nostra psiche, le nostre emozioni più profonde e il nostro corpo. Ma quando la psiche si ammala, cosa può succedere alla nostra voce? Tra le caratteristiche più frequenti menzionate dai pazienti con disturbi vocali NON ORGANICI ci sono vissuti di ansia, oppure di eccessivo autocontrollo (Roy N., Bless D.M., Heisey J., 2000),oppure tratti di indecisione e tensioni continue. È stata riscontrata in alcuni studi una netta relazione tra eventi stressanti, conflitti irrisolti e difficoltà in rapporti familiari, e l’insorgenza di una disfonia psicogena. Altri tratti caratteristici sembrano essere una certa resistenza ad ammettere una difficoltà, o la tendenza di questi soggetti di cercare di accontentare tutti nei rapporti per evitare così possibili conflitti. Allo stesso tempo possono essere soggetti piuttosto rigidi e inflessibili nel loro comportamento, con una bassa facoltà di autocritica. In larga parte il disturbo interessa le ragazze. Interessante è la visione della psicologa americana Lisa Damour, che nel 2019 propone una spiegazione alla cosiddetta “sindrome di Hermione”, cioè il fenomeno per cui le ragazze abbiano mediamente un rendimento scolastico migliore dei maschi, ma poi raramente ricoprano ruoli di rilievo nell’età adulta : oltre al gender gap, c’è un confidence gap ,cioè una mancanza di sicurezza nelle loro capacità. Questo, secondo la ricerca, potrebbe essere causato da un eccesso di perfezionismo, una delle caratteristiche psichiche che facilmente possono sfociare in meccanismi di iper-controllo, che nei soggetti particolarmente fragili abbiamo visto che possono sfociare in esordi di sintomi autolesionistici. Analizzando in parallelo le disfonie, risulta essere una caratteristica molto diffusa anche in chi soffre di disfonie disfunzionali. Per le ragazze pesa certamente anche un certo retaggio culturale e storico: nelle religioni monoteistiche alle donne è stata negata la possibilità di cantare, soprattutto durante le funzioni religiose questo ha definitivamente allontanato la donna dall’essere musicista oltre che a poter esprimere se stessa e la propria femminilità attraverso il corpo e la voce.

Alcuni possibili spunti di ricerca:

  1. L’esordio dei disturbi autolesionisti avviene in adolescenza. È anche il periodo della muta vocale. Si possono mettere in relazione questi due momenti?
  2. Tra le caratteristiche dei soggetti che sviluppano patologie vocali disfunzionali troviamo il controllo, la difficoltà a mostrarsi fragili, alcune problematiche nei rapporti familiari (come negli autolesionisti)
  3. In alcuni artisti si trovano spesso vissuti di tipo autolesionistico.
  4. In moltissimi casi l’autolesionismo colpisce le ragazze e spesso le ragazze sono in difficoltà nell’espressione di sé.

Tra le cantanti attuali, si trovano tantissime testimonianze riguardo a disturbi autolesionistici. In questi casi troviamo delle caratteristiche comuni:

  • Una immagine pubblica aggressiva
  • Un tratto vocale più “spinto”
  • Una generale trascuratezza (anche vocale)
  • Una maggiore chiusura a parlare delle proprie difficoltà
  • Si tratta, nella totalità, di donne

La mia esperienza come insegnante di canto mi ha portata a notare alcuni di questi legami tra disfonie e comportamenti autolesionisti in numerose allieve e allievi, e da qui la decisione di approfondire questo tipo di ricerca. Assieme a queste considerazioni verranno somministrati due test di valutazione, il primo relativo all’Impulsività (BIS11) e un altro invece legato alla voce (Singing Voice Handicap Index) con un confronto successivo tra i due Test e alcune considerazioni finali.

 

Bibliografia e fonti Web

  • Francesca Galvani, Psicologia della Voce e del Canto; Dalle neuro scienze alle applicazioni cliniche, 2019 ©Francesca Galvani – Printed by Amazon Italia Logistica S.r.l.;
  • C. D’Agostino, M. Fabi, M. Sneider, Autolesionismo – Quando la pelle è colpevole, ©2016 L’Asino D’Oro Editore;
  • Silvia Magnani, Io sono la mia voce. Quando la mente fa ammalare la voce, ©2020 Volontè & CO.
  • Convegno “AUTOLESIONISMO” del 22 aprile 2017 presso L’Istituto Russel Newton di Scandicci(FI), intervento di Letizia Del Pace, Psichiatra e Psicoterapeuta;
  • J. Baker, Women’s voices: Lost or mislaid, stolen or strayed?* , The Flinders University of SouthAustralia, Adelaide, Australia Article in International Journal of Speech-Language Pathology ·April 2010
  • A. Montellanico, Muse, ninfe e sirene. Un incontro in libreria. Articolo in Il Sogno della Farfalla, I/2006, © L’asino D’Oro febbraio 2019 (modifica il 15 febbraio 2019 | 22:24) © RIPRODUZIONE RISERVATA;
  • M. Fagioli, Istinto di Morte e Conoscenza, © 1972 L’Asino D’Oro Editore
  • https://www.nytimes.com/2019/02/07/opinion/sunday/girls-schoolconfidence.htmlaction=click&module=Opinion&pgtype=Homepage  – 20 maggio 2020 IO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA;
  • https://www.controcopertina.com/2020/paris-jackson-il-tentativo-di-suicidio-dopo-la-morte-di-michael-jackson-e-successo-altre-volte-54831;
  • https://www.giornalettismo.com/billie-eilish-suicidio/24 gennaio 2020 Gaia Mellone;
  • https://www.rollingstone.it/opinioni/opinioni-musica/madame-e-il-disco-di-una-spudorata-di-talento/555318/Di Raffaella Oliva;
  • https://music.fanpage.it/demi-lovato-pensavo-di-morire-giovane-non-credevo-di-arrivare-ai-21-anni/30 GIUGNO 2016 12:46 di Francesco Raiola.