Frustrazione-Aggressione

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ABSTRACT

S. Freud (1856 – 1939), nelle conferenze americane del 1909, dichiara l’inizio della psicoanalisi con il trattamento della paziente Anna O. da parte di J. Breuer (1842-1925). Il caso clinico è descritto negli “Studi sull’isteria”, pubblicato nel 1895 dai due medici. Nell’ “isteria traumatica” all’origine del fenomeno patologico (i sintomi isterici) vi sarebbe un grosso trauma psichico, mentre “nell’isteria comune” 1 più traumi parziali. I sintomi isterici non sono legati al verificarsi di un trauma, ma all’impossibilità della sua scarica emotiva. Con la “talking cure” ed il metodo catartico, tramite ipnosi, Breuer fa rievocare alla paziente il ricordo del fatto originario 2 favorendone l’ab-reazione 3 (scarica emotiva) con l’aiuto della parola 4 5.

Abbandonata l’ipotesi traumatica dell’isteria, Freud sviluppa la “teoria delle pulsioni” e concettualizza un apparato psichico costituito da istanze intrapsichiche (Es, Io, Super-Io) fisiologicamente conflittuali. L’analisi si propone tramite “libere associazioni” di ridurre tale conflitto sostenendo l’Io, quale istanza “di mediazione” tra un inconscio-inconoscibile (Es),popolato da istinti sessuali che esigono una scarica immediata, ed un Super-io autoritario e censurante. La definitiva concettualizzazione, dal 1920, di un apparato psichico dove la spinta libidica (Eros, pulsione di vita) è impastata con una pulsione di morte (Thanatos), quale naturale tendenza a riportare tutti gli esseri viventi allo stato inorganico, sancisce definitivamente l’impossibilità di superare con la psicoterapia la coazione a ripetere del paziente.

Massimo Fagioli (1932-2017): la psichiatria come psicoterapia

La frustrazione (Versagung) è genericamente considerata da Freud come un qualsiasi ostacolo al soddisfacimento libidico e possibile meccanismo di costruzione della nevrosi 6. Del tutto assente è l’idea di una frustrazione quale intervento terapeutico attivo di opposizione e rifiuto delle dinamiche distruttive ricorsivamente espresse dal paziente nella relazione (transfert negativo). L’idea di una realtà psichica originaria sana porta Fagioli ad un approccio psicoterapeutico attivo e mirante alla guarigione dalla malattia mentale, come interpretazione ed opposizione (frustrazione) alle dinamiche psicopatologiche 7 del paziente.

 

L’analista si assenta. Il paziente subisce una frustrazione” 8: frustrazione-interesse e frustrazione-aggressività, partendo dalla differenza tra bisogni ed esigenze.

“I bisogni del paziente sono quelle pulsioni parziali ed isolate che tendono alla soddisfazione diretta. (…) In questo ambito la non frustrazione (…) sarebbe un’assenza, un’aggressività” 9. Le esigenze sono invece spinte evolutive, che se non soddisfatte dal terapeuta costituiscono una frustrazione-aggressività e un’assenza nei confronti del paziente 10.

L’imporre al paziente le proprie necessità personali come puro fatto di realtà, senza considerarne l’impatto sulle dinamiche coscienti e non coscienti, significa annullare il paziente: “un’assenza dell’analista”, un terapeuta fisicamente presente ma psichicamente assente, “un analista silenzioso, che non c’è, è sparito, è morto 11.

Questo disinteresse (assenza psichica), “contrariamente a quello che potrebbe sembrare, non è la mancanza di qualcosa ma l’esplicazione attiva di una pulsione (istinto di morte) diretta contro l’oggetto esterno” 12. Fagioli scopre e concettualizza la pulsione di annullamento (istinto di morte) come dinamica psicopatologica non cosciente, causa della malattia mentale, alla quale è necessario opporsi attivamente affinché si possa parlare di psichiatria come psicoterapia.

 

Note

1 Breuer, J., Freud, S. (2020). Studi sull’isteria e altri scritti: 1886-1895, in S. Freud, Opere di S Freud, 1 vol., Bollati Boringhieri, Torino 1967, ristampa maggio 2020, pp.175-176.

2 Ivi, p. 176.

3 Ivi, p. 180.

4 Ivi, p. 180.

5 La “Comunicazione preliminare” si chiude con questa affermazione: “si comprende ora come il metodo della psicoterapia da noi esposto possa guarire. Esso elimina l’efficienza della rappresentazione originariamente non abreagita, in quanto consente al suo affetto incapsulato di sfociare nel discorso; e la conduce alla correzione associativa, traendola nella coscienza normale (nell’ipnosi leggera) o annullandola mediante suggestione del medico, così come accade nel sonnambulismo con amnesia”, ivi p. 178. Tuttavia nel 1883, in una lettera inedita alla fidanzata Martha Bernays, Freud scrive di aver saputo da Breuer che Bertha Pappenheim (Anna O.) era completamente a pezzi e che, a seguito di varie ricadute, era stata ricoverata in una casa di cura. Nel 1887 Martha scriveva alla madre (lettere inedite del 2 gennaio e 31 maggio) che Bertha si era data alla morfina e presentava ancora gli stati allucinatori serali. Ivi, pp.168-169.

6 “L’individuo era sano fintantoché il suo bisogno d’amore veniva soddisfatto da un oggetto reale del mondo esterno; diventa nevrotico quando questo oggetto gli viene sottratto senza che se ne trovi un sostituto” . Freud, S. (1912). Überneurotische Erkrankungstypen. Zentralblatt für Psychoanalyse 2:297-302. Trad.https://www.treccani.it/enciclopedia/frustrazione-gratificazione_%28Dizionario-di-Medicina%29/

7 Oltre alla scoperta della pulsione di annullamento, Fagioli dà una nuova accezione alla negazione, quale dinamica psicopatologica non cosciente, che deve essere colta nel transfert e nelle immagini oniriche portate dal paziente, per una interpretazione e frustrazione all’interno della relazione terapeutica.

8 Fagioli, M. (2010). Istinto di morte e conoscenza. 13° ed. Roma: L’Asino d’oro edizioni, p. 75.

9 Ivi pp 80-81.

10 Cfr. “Le interpretazioni della comunicazione del paziente, il verbalizzare il senso, il significato della comunicazione, la verbalizzazione del rapporto di transfert che il paziente ha con l’analista”. Ivi, p. 82.

11 Ivi, p.76.

12  Ivi, p.84.

 

Bibliografia

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