I primi anni di vita del bambino: progetto per un gruppo di lavoro. Una pediatra invita nel suo studio tre psicoterapeute

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ABSTRACT

La porta dello studio di una pediatra di famiglia si apre a tre psicoterapeute, tutte e quattro condividono la teoria della nascita dello Psichiatra Massimo Fagioli. Teoria che vede il bambino come unità, il suo corpo è allo stesso tempo realtà materiale ma anche realtà non materiale, egli possiede alla nascita una sua identità sana, ancora fragile che deve solo svilupparsi. Questa è stata la motivazione del nostro progetto: osservare il primo anno di vita nei suoi aspetti fisiologici e psichici, comprendere il senso profondo delle varie fasi di sviluppo. Vivere, comprendere i primi anni di vita di un bambino, è qualcosa di meraviglioso. Saper vedere il bambino come un’unità è una esperienza fortissima. E’ a questo sviluppo che degli occhi attenti vogliono rivolgere lo sguardo, unendole singole competenze per fare un dipinto unitario del bambino nelle sue varie fasi di sviluppo fisico e affettivo.

Uno sguardo al bambino ma anche alla sua mamma, una donna che vive questa esperienza delicatissima, e può andare in crisi con momentanee alterazioni dell’umore o, in alcuni casi, con reazioni patologiche. Osservando lo sviluppo del bambino fin dai primi giorni di vita, osserveremo anche le dinamiche di rapporto madre-bambino e delle altre relazioni significative. Amplieremo così lo sguardo su tutto l’ambiente che accompagna il primo anno di vita, che può essere sia risorsa sia impedimento del naturale e sano sviluppo dell’essere umano. Ci soffermeremo sulle tappe evolutive ai tre-sei-nove-dodici-ventiquattro mesi, per comprendere cosa accade nelle varie fasi di sviluppo da un punto di vista fisiologico ma anche affettivo. Guarderemo la fisiologica evoluzione, evidenziando stimoli inadeguati per l’età con il rischio di ipostimolazioni che determinano una carenza di risposte o iperstimolazioni a cui il bambino non riesce a rispondere. Una visione dello sviluppo delle tappe evolutive che sottolinea l’importanza non solo dello sviluppo psicomotorio ma anche della qualità del rapporto interumano.

Rapporto che permette una evoluzione armonica del bambino. I nostri primi sei mesi di incontri hanno avuto lo scopo di studiare vari temi tra cui l’allattamento, il pianto, le coliche neonatali, lo svezzamento, il linguaggio, il sonno e il pavor notturno, unendo le nostre esperienze per sottolineare gli aspetti sani e le problematiche riscontrabili. Nei prossimi mesi affronteremo la visita pediatrica con l’osservazione diretta del bambino nel rapporto con i genitori. Speriamo nel futuro di poter avviare degli incontri informativi con i genitori così da poter trattare anche tematiche volte a cambiare l’idea culturale predominante nei confronti del bambino, purtroppo ancora lontana dal riconoscere una sua soggettività e identità.