La creatività e il gesto creativo in Massimo Fagioli

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ABSTRACT

L’intenzione è quella di creare un Poster in cui attraverso parole ed immagini si riesca ad individuare e quindi a far cogliere al lettore come il percorso creativo di Massimo Fagioli si sia svolto tutto grazie a quella immediatezza dell’ideazione, della comprensione, dell’interpretazione, del fare da lui sempre vissuta e teorizzata in “Istinto di morte e conoscenza” come avente origine alla nascita e portata avanti nella sua ricerca fino alle definizioni più recenti delle parole che esprimono i primi momenti della vita. Si pensa di partire dal concetto fondante di fantasia di sparizione così come è stato definito in Istinto di morte e conoscenza con il pensiero che nella formulazione originaria del termine fantasia di sparizione ci fosse già contenuta l’idea della teoria della nascita.

Il pensiero è che se Massimo Fagioli ha messo nella prima pagina di Istinto tell me where is fancy bred, forse, sul termine sparizione prevaleva il termine fantasia perché aveva più forza.

(…) dobbiamo approfondire il pensiero considerando che, nell’ambito del fenomeno della trasformazione della libido, c’è l’intervento dell’istinto di morte come fantasia (di sparizione). allora possiamo spiegarci perché la libido, trasformata in investimento sessuale fluttuante, acquisti caratteristiche di fantasia. Fantasia come speranza che esista un seno, che, allorché si abbia la degradazione dell’intuito e desiderio a bramosia, diventa fantastica introiezione dell’oggetto per cui l’oggetto toccato è fantasticamente messo dentro di sé.

*La fantasia interna (l’inconscio mare calmo) e l’investimento sessuale fluttuante (incertezza, intuizione, speranza) nel momento in cui trovino conferma (il seno-madre che risponde) diventano realtà: realtà di rapporto interumano, realtà di soddisfazione reale del desiderio.

*La prima fantasia, che è quella di sparizione, fusa al sé libidico forma la capacità di immaginare che diventa via via più ricca nella misura in cui il vissuto di unioni – rapporti e separazioni viene interiorizzato come immagini – memorie. Un patrimonio che si arricchisce nella misura in cui non si fanno annullamenti.

Questa confidenza con le immagini può diventare la creatività dell’artista….

Fantasia di sparizione e capacità di immaginare sorgono dalle parole “creatività della realtà biologica umana che fa comparire da sé stessa un nuovo, qualcosa che prima non c’era”. *

(…) la coscienza non capisce la nascita, non capisce che al di là della rabbia, esiste un desiderio. Perché non capisce la creatività interumana: fare di ciò che è ciò che non è, di ciò che non è ciò che è. *

(…) l’istinto di morte viene deviato dall’orientarsi contro l’oggetto esterno e diventa fantasia-immagine cioè creatività e poi pensiero verbale, facendo sparire una propria interiore situazione di rapporto oggettuale con il risultato (scopo) di creare un sé umano più evoluto. *

Quell’umano più evoluto che cominciò migliaia di anni fa a esprimersi attraverso le pitture, gli ornamenti, i colori sulla pelle, i manufatti. Quell’umano che è stato espresso sempre da Massimo Fagioli nella sua attività terapeutica ma anche nella sua ricerca sulle immagini, nel rapporto con l’arte scultorea o pittorica o attraverso l’architettura. E lì appariva, immediata, la creatività nel creare nuove immagini che potevano essere ora architettura ora sculture ora ….. Questa ricreazione di stati psichici originari era immediata e fluiva attraverso le mani ora ricreando la nascita, ora le poppate, ora lo svezzamento, ora il rapporto con l’essere umano diverso. Poi l’”interprete” di queste immagini diventava esso stesso creatore con una uguaglianza immaginativa di fondo nella diversità di capacità e memorie.

Il Papiro è la storia di una mano che agisce da sola, dell’immediatezza dell’immaginare, di una creazione come fluire continuo di immagini, frutto di un rapporto umano e di un rapporto con la realtà fisica esterna.

L’immagine si forma in questo immergersi nel profondo facendo fluttuare rapporto e ricreazione. Ricreando nel silenzio le memorie più profonde del non cosciente, mantenendo il rapporto con la realtà degli altri esseri umani, si creano immagini o parole. Come le 21 parole, in questo caso nel rapporto con l’analisi collettiva.

Se questa è l’idea di fondo, questo discorso si inserisce nella elaborazione del pensiero di Massimo Fagioli connettendolo al suo fare arte e alla trasmissione del suo rapporto con le immagini e con il mondo psichico. Le ricadute sociali e culturali di queste teorizzazioni sono importanti e poterle proporre, anche per immagini, pensiamo sia di efficace impatto, come lo furono tutte quelle opere di Massimo in campo artistico che hanno permesso di recepire la teoria della nascita e le interpretazioni e di far propria la possibilità di accedervi.

Racconteremo brevemente di quando siamo stati presenti alla creazione del Papiro, del rapporto tra ideatore e gli ‘interpreti’ dei suoi segni, di quando il papiro è stato letto come lingua…..

Un pensiero che si lega alle ricerche che saranno sviluppate all’interno della Fondazione Massimo Fagioli. La capacità artistica, la creatività, il gesto artistico sono da sempre un insondabile Unbewusste.

*Istinto di morte e conoscenza

 

Bibliografia

  • Istinto di morte e conoscenza dodicesima edizione aprile 2017
  • Il Sogno della Farfalla n. 1/2006• Left 2016 – 2017
  • Il coraggio delle immagini 2° edizione 1995