La Fantasia di sparizione e …

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ABSTRACT

“Dimmi, dove nasce la fantasia..” In che modo inizia l’attività psichica dell’essere umano? Alla nascita la luce stimola la retina e attiva la sostanza cerebrale permettendo al neonato di fare una fantasia, il suo primo pensiero: fa sparire la realtà troppo stimolante che lo circonda e, simultaneamente, crea qualcosa di nuovo, una traccia mnesica del suo rapporto con il liquido amniotico. il primo atto mentale dell’uomo si configura come una fantasia di sparizione. Questa tendenza è fusa ad una carica libidica di natura biologica che permette la realizzazione di una prima immagine interna che permetterà al bambino di intuire una possibilità di rapporto con il mondo esterno umano. La realizzazione di questo sé libidico, permetterà al neonato di attaccarsi al seno. Se con le qualità dell’oggetto troverà corrispondenza, il rapporto sarà evolutivo; altrimenti ripeterà la fantasia di sparizione-istinto di morte. Successivamente, allo svezzamento, il bambino dovrà separarsi fisicamente dal seno, realizzando in sé l’immagine del seno, cioè trasformandola relazione con l’oggetto esterno in una relazione con l’immagine interiore dell’oggetto stesso.

Se ciò non avviene, il bambino si separerà annullando l’oggetto esterno e quindi realizzando l’istinto di morte. Alla base del rapporto sadomasochistico ci sono le dinamiche di introiezione e proiezione. L’oggetto introiettato viene proiettato nel rapporto con l’altro, il quale viene percepito come aggressivo. Si definiscono così le figure del masochista e del sadico. Se, per la fantasia di sparizione, un rapporto materiale vero e reale si trasforma in realtà psichica vera e reale, per l’investimento annullante sadomasochistico, il rapporto vero e reale diventa una realtà psichica non vera e non reale. Nella dinamica dell’ invidia ci troviamo di fronte ad un paradosso per cui l’investimento pulsionale invidioso è analogo ma opposto all’investimento libidico dell’oggetto esterno. C’è un denominatore comune rappresentato dalla intuizione delle qualità dell’oggetto, con la differenza che nell’invidia queste qualità, invece di essere desiderate, vengono immediatamente negate e rovinate. L’intuizione è “un sapere intuitivamente della psiche altrui” che riguarda esclusivamente il rapporto interumano e si realizza alla nascita, nella fantasia di sparizione.

Perché ci sia psicoterapia, è necessario l’intuito dello psicoterapeuta, inseparabile dalla sua partecipazione libidica al rapporto col paziente. Le possibilità di comprensione dello psicoterapeuta all’interno della relazione terapeuta-paziente sono legate alla sua recettività, questa dinamica presuppone il superamento delle dinamiche di bramosia (identificazione introiettiva) e di avidità (introiezione).Attraverso la recettività lo psicoterapeuta potrà trasformare ciò che recepisce e comprende in pensiero verbale. La verbalizzazione delle interpretazioni da parte del terapeuta fa sì che le immagini e le possibilità psichiche del paziente possono trasformarsi. Diventa a questo punto possibile per il paziente mettere in atto la Fantasia di sparizione verso le proprie dinamiche psichiche patologiche. La Legge dell’Uguaglianza si realizza come ricerca di una corrispondenza fra una realtà interiore e una realtà esterna di rapporto difronte alla quale si può reagire in diversi modi: per raggiungere l’uguaglianza con l’altro, e quindi la possibilità di rapporto, si può proiettare una propria carenza nell’altro (minus) oppure si possono cercano in sé stessi nuove possibilità (plus). Il significato del termine Desiderio è stato spesso equivocato nella storia e svuotato del suo contenuto più profondo. Il desiderio si realizza quando la libido non è avida, ma recettiva e diretta ad investire l’oggetto in una dinamica di rapporto basata sulla capacità di vedere e intuire la realtà interna dell’altro, riuscendo ad interessarsi ad essa. È riuscire a guardare senza invidia e bramosia, senza l’angoscia di rovinare l’altro e sé. È iniziare una ricerca che porta alla conoscenza.