La linea e lo sviluppo dell’Io

47
ABSTRACT

Parole chiave: Corsivo, Scrittura, Sviluppo del bambino, Scuola, Teoria della nascita, Fantasia

di sparizione

1. Introduzione

“Tutti gli studenti dovranno imparare a scrivere in corsivo.

Non ci togliete l’unica cosa che tutti siamo in grado di fare ed è unica per ciascuno di noi.

Il corsivo è l’impronta digitale della nostra creatività.”1

Perché è così importante tutelare l’acquisizione del corsivo?

La scrittura è un sistema di segni e simboli che permette di trasmettere idee, concetti, e immagini nel tempo e nello spazio. L’atto di mettere per iscritto parole pronunciate e idee ancora inespresse, libera, nel farlo, il pensiero e lo trasforma2. Ciò è maggiormente vero se si parla della scrittura in corsivo che a differenza dello stampatello, obbliga a non staccare la mano dal foglio. Costringe il bambino a compiere dei movimenti fini e complessi che stimolano il pensiero logico-lineare, dando quindi maggiore struttura e coerenza alle proprie idee. «Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, scrivere in stampatello vuol dire invece sezionarlo in lettere, spezzettarlo […] E il corsivo così come lega le lettere, lega i pensieri»3. Inoltre, secondo studi molto recenti, la deriva verso la scrittura su tastiera o verso forme semplificate di scrittura manuale (stampatello) riduce gli stimoli di produttività ideativa e linguistica e rallenta perfino la comprensione nella lettura4.

2. Obiettivi

Attraverso il presente lavoro si cercherà di mettere in luce e indagare le implicazioni cognitive, pedagogiche, e psico-neurologiche dietro l’acquisizione del corsivo, al fine di evidenziare l’importanza della scrittura a mano nella costruzione identitaria del bambino. A tale scopo sarà imprescindibile proporre un’idea di insegnamento che non sia prettamente nozionistico, ma che stimoli l’emergenza spontanea delle capacità dell’alunno. In questo senso sarà utile confrontarsi con il panorama pedagogico, allo scopo di fondere all’idea di bambino come protagonista attivo della propria educazione, delle pratiche pedagogiche funzionali alla realizzazione della sua identità.

3. Materiali e Metodi

Il lavoro si fonda sulla ricerca delle possibili connessioni tra lo sviluppo dell’identità del bambino e il progressivo conseguimento della capacità di scrivere, con particolare riferimento all’evoluzione del tratto grafico, che caratterizza l’apprendimento della scrittura in corsivo. Tali riflessioni trovano riscontro nell’ idea di bambino e del suo sviluppo identitario, teorizzata dallo psichiatra Massimo Fagioli, nella teoria della nascita. Il focus è incentrato sulla “fantasia di sparizione”, dinamica alla base della formazione e dello sviluppo del pensiero5. Il lavoro indagherà il coinvolgimento di questa particolare dinamica nella stesura dei primi segni grafici e nella successiva acquisizione del corsivo.

Il nesso tra la scrittura e lo sviluppo identitario del bambino.

«Dalla possibilità di fare la linea che si ha alla nascita si giunge nel tempo, oltre la capacità di fare la linea, alla scrittura.»6 . Secondo quanto teorizzato dallo psichiatra Massimo Fagioli la possibilità di pensare e fare la linea emerge alla nascita, insieme al primo atto mentale che è un pensiero per immagini. Questo primo “pensiero” è reso possibile grazie ad una dinamica psichica specifica dell’essere umano, definita “fantasia di sparizione”7. Il bambino sarà in grado di conoscere il mondo e di sviluppare la propria identità lungo un continuum di separazioni e trasformazioni messe in atto proprio attraverso questa particolare dinamica psichica.

Per una re-umanizzazione della scuola.

Il processo di apprendimento della scrittura in corsivo ha inizio intorno ai 6-7 anni8, periodo in cui il bambino ha raggiunto una sufficiente maturazione neurale, motoria e psichica, e sarà quindi in grado di impugnare la penna e iniziare a tracciare le prime lettere sul foglio. Per permettere il pieno sviluppo delle capacità grafiche, l’alunno avrà bisogno di una relazione affettiva valida all’interno della quale si sentirà sicuro di esplorare e acquisire nuove conoscenze9. Il rapporto con l’insegnante allora non dovrà essere solo una trasmissione di sapere, ma dovrà stimolare una costruzione attiva della conoscenza e della comprensione della realtà10. Innumerevoli contributi teorici e metodologici11 hanno riconosciuto al bambino una dimensione attiva nella costruzione della propria conoscenza12 e sottolineano il ruolo centrale della relazione e dell’interazione sociale nei processi di insegnamento/apprendimento. Il metodo naturale di insegnamento della letto-scrittura elaborato da Elise e Célestine Freinet cerca di proporre l’individuazione del significato/senso che la lingua veicola e individua il gruppo come risorsa in cui ognuno apporta un suo contributo nel percorso di apprendimento.

4. Conclusioni

Alla luce della teoria della nascita e degli ultimi studi nell’ambito neurologico13 e pedagogico14, che dimostrano quanto il corsivo giochi un ruolo fondamentale nello sviluppo delle capacità cognitive, diviene allora basilare un confronto con la scuola e la cultura al fine di favorire e tutelare il pieno sviluppo dell’identità del bambino. La ricerca portata avanti ci pone nella condizione di riflettere ulteriormente:

  • L’acquisizione della scrittura in corsivo può essere considerata un elemento sostanziale capace di sostenere, attraverso la narrazione del sé, lo sviluppo della propria identità?
  • Tutelare l’acquisizione del corsivo potrebbe essere protettivo per un passaggio più armonico alle scuole medie e quindi all’adolescenza?

 

Note

  1. Punto 15 del programma presentato dal regista americano Michael Moore: Michael Moore su FB: “to do list”
  2. Angelini, C., Manetti, E., 2018
  3. https://www.riabilitazioneuropsicomotoria.it/2019/11/14/limportanza-del-corsivo-collegamento-mano-cervello/
  4. Natta, F., 2016
  5. Alla nascita il bambino, per difendersi dalla stimolazione troppo intensa, chiude gli occhi nei confronti del mondo esterno “non-umano” e crea l’immagine del rapporto avuto con il liquido amniotico grazie alla fantasia. Dando origine al primo pensiero.
  6. Left 2014, p.216
  7. Fagioli, M., 2017
  8. Sheridan, 2008
  9. In quella che Vygotsky definiva “zona di sviluppo prossimale”
  10. Ferreiro e Teberosky hanno segnalato quanto l’acquisizione della scrittura sia legata ad un delicato processo che accompagna il passaggio dallo scarabocchio ai primi tentativi di “fare il corsivo” e a come la differenziazione dei due linguaggi ponga il bambino nella condizione di ricercatore attivo, attore protagonista dell’evoluzione della propria conoscenza
  11. Partendo dalle teorizzazioni di Dewey rispetto alla scuola democratica e alla pedagogia popolare di Freinet, passando per sperimentatori di nuove pratiche come Gianni Rodari e Mario Lodi, fino a giungere alla prassi del Movimento Cooperazione Educazione
  12. La conoscenza implica la separazione dalla situazione attualmente vissuta. E’ questa “morte” del sé attualmente vissuto che porta ad una conoscenza. La fantasia di sparizione diretta verso la propria situazione attuale di rapporto oggettuale, conduce ad una realizzazione psichica[…] con il risultato di creare un sé umano più evoluto (Fagioli, M., 2017, p.148)
  13. Longcamp, M., Boucard, C., Gilhodes JC.,et al., 2008; Bounds, 2010;Pani, 2012;James, H., K., Engelhardt, L., 2012; Howard-James, P. A., 2014
  14. Dewey, Vygotsky; Ferreiro; Teberosky; Freinet, C., Freinet, E.

 

Bibliografia

  • Angelini, C., Manetti, E. (a cura di) (2018). Imparare a scrivere a mano. Roma: Epsylon.
  • Autori vari (1996). Immagine della linea. Firenze 26 ottobre 1996. Nuove Edizioni Romane.
  • Autori vari (2016). Ricerca sulla verità della nascita umana. 40 anni di analisi collettiva. Atti del convegno Roma. 30 ottobre- 6 novembre 2015. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Autori vari (2000). La psiche oltre Freud: l’analisi collettiva come processo per il passaggio dall’istinto di morte alla conoscenza. Il Sogno della Farfalla, 1, 5-40
  • Baldassarre, S. (2018). “La scrittura a mano come ‘fabbrica’ del pensiero. Nuove scelte didattiche”, in C. Angelini, E. Manetti (a cura di), Imparare a scrivere a mano. Roma: Epsylon.
  • Brandizzi, M., Lo Cascio, N., Masillo, A., Monducci, E. (2018). Introduzione. Scuola e salute mentale: un ponte da costruire. Il Sogno della Farfalla, 1, 15-22.
  • Cavinato, G., Vretrenar N., (2019). Scrivere insieme. La nascita del noi nella scrittura. Quaderni di ricercAzione. MCE
  • De Mauro, T. (2003). Guida all’uso delle parole: parlare e scrivere semplice e preciso per capire e farsi capire, Roma, Editori Riuniti.
  • Della Pergola F. (2011). Scritture e pensiero. Il Sogno della Farfalla, 4, 75-85.
  • Fagioli, M. (2011). La marionetta e il burattino (Vol. 2). L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2012). Teoria della nascita e castrazione umana (Vol. 3). L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2013). Bambino donna e trasformazione dell’uomo. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2017). Istinto di morte e conoscenza. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2018). Left. 2015. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2019). Left. 2016-2017. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (2020). Una Depressione. L’Asino D’oro Edizioni.
  • Fagioli, M. (1993). Prime note su ipotesi di lavoro che legano gli studi linguistici alla realtà psichica. Il Sogno della Farfalla, 2, 61-64.
  • Fagioli, M. et al. (1995). Le forme del linguaggio. Il Sogno della Farfalla, 4, 3-28.
  • Giesbrecht, J. (2015). How the Ballpoint Pen Killed Cursive, https://www.theatlantic.com/technology/archive/2015/08/ballpoint-pens-object-lesson-history-handwriting/402205/, u.a. 30/04/2019.
  • GISCEL (2015). Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica. https://giscel.it/dieci-tesi-per-leducazione-linguistica-democratica/ .
  • Howard-Jones, P. (2014). Neuroscience and education: myths and messages. Nat Rev Neurosci, 15, 817–824. https://doi.org/10.1038/nrn3817 .
  • Iannaco, C. (1998). Il linguaggio che esprime, il linguaggio che nasconde. Il Sogno della Farfalla, 4, 65-78.
  • James, K.H., Engelhardt, L. (2012). “The Effects of Handwriting Experience on Functional Brain Development in Pre-literate Children”, Trends in Neuroscience and Education, 1 (1), 32-42, https://doi.org/10.1016/j.tine.2012.08.001 .
  • Le Bohec, P., Campolmi, B. (2001). Leggere e scrivere con il metodo naturale. Azzano San Paolo.
  • Lodi, C., Tonucci F. (a cura di) (2017). L’arte dello scrivere, casa delle Arti e del Gioco, Drizzona
  • Longcamp, M., Boucard, C., Gilhodes, J.C., Anton, J.L, et al. (2008). Learning through Hand- or Typewriting Influences Visual Recognition of New Graphic Shapes: Behavioral and Functional Imaging Evidence. Journal of cognitive neuroscience. 20.802-15.10.1162/jocn.2008.20504.
  • Malfermoni, B., (2002). Educare alla parola. Scritti sull’educazione linguistica.
  • Cavinato, G., Vretrenar N. (a cura di). Edizioni Junior
  • Manetti, E. (2019). Il bambino e l’uso del corsivo. CADMO, 1, pp. 83-97.
  • OECD (2010). The nature of Learning: using research to inspire Practice, Paris, OECD Publishing.
  • Pani, L. (2012). “L’insegnamento e l’apprendimento della scrittura in Italia dall’unità a oggi”, Atti dell’Accademia udinese di Scienze, lettere e arti, 105, pp. 58-85.
  • Tonelli, P. (2009). Documentare le esperienze educative. Tecniche, organizzazione e strumenti. Edizioni Anicia.
  • Tonelli, P. (2015). Giocare a scrivere. Percorsi tra lettere e parole con i bambini di 2-6 anni. Edizioni Anicia.
  • Vertecchi, B. (2014). La saggezza di Plinio. Perché conviene scrivere a mano, in Cadmo, XXII, 1, 1-5 https://www.francoangeli.it/Riviste/Scheda_rivista.aspx?idArticolo=51579 .
  • Vertecchi, B. (2016). I bambini e la scrittura. L’esperimento nulla dies sine linea. Franco Angeli editore.