La nascita, la luce e l’origine della mente e del tempo vissuto

15
ABSTRACT

Dopo aver teorizzato in maniera assolutamente nuova la nascita umana in Istinto di morte e conoscenza nel 1972 1, Massimo Fagioli ha approfondito nei suoi articoli su Left come avviene la 1creazione della mente nei primi secondi di vita, fino ad arrivare alle ventuno parole in Left 2016-2017 2. Con il movimento biologico inizia anche il movimento della realtà psichica e con esso il tempo, che corrisponde ad una cesura tra feto, realtà biologica specifica, sprovvista di attività mentale, e il neonato il cui compare il corpo “vissuto” in quanto origine di processi psichici 3. La scoperta di Fagioli che la mente viene creata alla nascita, come reazione all’energia della luce è avvalorata dalle ricerche biologiche di questi ultimi anni. L’energia luminosa agisce sulla sostanza cerebrale mettendo in moto processi cosiddetti “epigenetici”, prima silenti, i cosiddetti immediate early genes.

Una nuova visione degli effetti dell’energia luminosa sulla sostanza cerebrale è comparsa nel 1998, quando Provencio ha scoperto un nuovo fotorecettore, la melanopsina, nelle cellule ganglionari retiniche: essa non agisce sui processi visivi, cioè deputati alla formazione di immagine 4. La luce entra nell’organismo attraverso gli occhi: i coni e i bastoncelli sono essenziali per gli esseri viventi per avere una mappatura visiva del mondo, mentre le cellule ganglionari contribuiscono ad attivare numerose strutture e funzioni cerebrali non formanti immagini 5. Lo spettro elettromagnetico percepito dall’occhio umano è compreso tra 400-700 nm di lunghezza d’onda. Studi recenti hanno evidenziato che le risposte non visive alla luce sono molto sensibili allo spettro monocromatico blu di lunghezza d’onda tra 420-480 nm, questa sensibilità coincide proprio con quella della melanopsina 6.

Soltanto la cellula ganglionare è abbastanza sensibile da essere capace di rispondere a un singolo fotone, raggiungendo questo scopo anche in una condizione di buio apparente 7. È stato dimostrato che persone profondamente cieche avevano risposte alla luce attraverso il sistema del nucleo soprachiasmatico, il principale orologio circadiano 8. L’energia luminosa attiva alla nascita attraverso connessioni nervose direttamente e immediatamente sia il nucleo soprachiasmatico che i centri del sonno conferendo ad essi nuove funzioni. Le onde corte della luce blu inducono risposte immediate e dirette nelle strutture talamiche sottocorticali e raggiungono indirettamente la corteccia cerebrale. Le onde lunghe dello spettro a cui sono sensibili i coni e i bastoncelli raggiungono direttamente la corteccia visiva 9.

 

Note

1 M. Fagioli, Istinto di morte e conoscenza (1972), L’Asino d’oro edizioni, Roma 2010.

2 M. Fagioli, Left 2016-2017, L’asino d’oro edizioni, Roma 2019.

3 M. Fagioli, Il ritorno a vent’anni, in “Left”, 30.1.2009.

4 I. Provencio, G. Jiang, W. J. De Grip, Melanopsin: an opsin in melanophores, brain,and eye, in “ Proceedings of the National Academy of Sciences USA”, 95,1, 1998, pp. 340-345.

5 J. Hubbard, E. Ruppert, Non circadian direct effects of light on sleep and alertness: lessons from 5transgenic mouse models, in “Sleep Medicine Reviews”, 17, 2013, pp. 445-452.

6 J. J. Gooley, J. Lu, A broad role for melanopsin in non-visual photoreception, in “Journal of 6Neuroscience”, 23, 18, 2003, pp.7093-7106.

7 M.T. Do, S. H. Kang, Photon capture and signalling by melanopsin retinal ganglion cells, in “Nature”, 7457, 2009, pp. 281- 287.

8 R. J. Lucas, G. S. Lall, How rod, cone and melanopsin photoreceptors come together to enlighten the 8mammalian circadian clock, in “Progress in Brain Research”, 199, 2012, pp. 1-18.

9 G. Vanderwalle, C. Schmidt, Brain responses to violet, blue, and green monochromatic light exposures 9in humans. PLoS One. 2007; 2(11): e1247.