Tutto ciò che in noi è umano

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ABSTRACT

Per un set di poster che raccontino ed illustrino la teoria della nascita, durante il Convegno Internazionale “Cinquanta anni di Istinto di morte e conoscenza. La teoria della nascita umana e le sue implicazioni”, potrebbe non essere del tutto sbagliato immaginare dei poster artistici che si aggiungano a quelli più prettamente tecnico-scientifici. Questo se si intenda per artistico un poster in cui l’immagine sia prevalente rispetto allo scritto o in cui lo scritto sia assorbito nell’immagine; un poster essenziale, sintetico, d’impatto visivo ed emotivo, in cui la centralità del visivo non vada a sminuire la profondità e la serietà del suo contenuto. Considerando infatti quanto la teoria della nascita di Massimo Fagioli sia trasversale, nei campi dell’arte come in quelli della scienza, puntare ad una serie di poster di questo tipo potrebbe essere interessante, potrebbe aumentare la varietà delle proposte e interessare più facilmente un pubblico giovane. L’idea è quella di promuovere e rappresentare la bellezza e la forza di questa teoria, puntando in particolar modo a quelle persone che non abbiano ancora letto gli scritti di Fagioli. La strategia sarà quella di usare immagini, figure e parole, come fossero parole chiave, per ridurre al minimo la proposta apparente, la ‘fatica’ della lettura, per arrivare al cuore e alla fantasia del fruitore, bypassando filtri e resistenze della ragione e del pregiudizio. L’idea di questo poster è nata leggendo Istinto di morte e conoscenza. Tra le sue pagine è facile imbattersi in frasi che riescono a condensare in poche e semplici parole pensieri nuovi ed entusiasmanti sulla realtà umana.

Con la loro pienezza queste idee possono colpire e coinvolgere anche chi non ha mai affrontato la lettura dell’intero libro, e il lettore può comunque farsi toccare dalla loro bellezza.

Questo poster è progettato come un collage i cui differenti elementi saranno messi in relazione in un’unica composizione per creare un effetto emotivo.

• Il titolo;
• informazioni su Massimo Fagioli/una sua fotografia;
• un disegno;
• la frase intorno alla quale si muove tutto il poster;
• nomi degli autori del poster e i riferimenti bibliografici.

Il poster verrà realizzato come un collage di immagini e parole che andranno a condensare in un unico colpo d’occhio sensi e significati. Le parole saranno scritte senza caratterizzazioni particolari, quando dovranno veicolare semplici informazioni; oppure, nel caso della frase principale, saranno scritte a mano, in corsivo, con una scrittura che possa rappresentare quella originaria dell’autore; infine in altri casi, potranno riprodurre caratteri da macchina da scrivere, a ricreare la storia del libro che inizialmente circolò come dattiloscritto, prima di essere pubblicato. Il colore della scrittura potrà essere nero, oppure cangiante, riprendendo i colori delle copertine delle varie edizioni, virando sempre più verso il rosso mattone delle ultime versioni.

La fotografia è stata scelta sia perché presa dal video in cui Fagioli pronunciò la frase che costituisce il titolo del poster sia perché coglie un’espressione umana e di totale apertura al mondo che ben rappresenta lo psichiatra della teoria della nascita. Il volto sereno di un bambino addormentato, tratteggiato e sfumato a matita, è al centro del poster. Le linee della scrittura della citazione di Istinto di morte e conoscenza lo avvolgono come un abbraccio e lo tengono al caldo come una coperta. Il suo volto ci racconta di una possibilità: è la reazione positiva di una persona che incontri e senta vicina la teoria della nascita. La calma del bambino ci parla della pienezza che il lettore di Istinto di morte e conoscenza prova trovando nel libro la risposte a domande fondamentali sulla realtà umana. La serenità del bambino è la reazione alla teoria della nascita che protegge ogni singolo essere umano dall’accusa di essere naturalmente cattivo, animale, vuoto o marchiato dal peccato originale. Il titolo del poster svetta sulla composizione, insieme all’immagine dell’autore sorridente. In basso, i riferimenti bibliografici e i nomi degli autori del poster.

L’immagine di un bambino è stata scelta sia per la sua bellezza intrinseca sia per la sua carica iconografica. Infatti, a dispetto della bravura degli artisti che hanno saputo spesso restituire la dimensione umana delle immagini da loro riprodotte o create, essa è stata usata per secoli come rappresentazione dell’impossibile, dell’irrealizzabile, dell’esclusivo: l’essere figlio di un dio e di una vergine, peraltro unica nel suo genere. Ora, qui, l’immagine rappresenta qualcosa che appartiene a tutti gli esseri umani, nessuno escluso: la nascita umana.